Project Description

MARTA NON M’AMA di Giulia Martini

Marta non m’ama ed io non l’amo. Pure
cosa rimane nella nostra vita
da quando disse – Tra di noi è finita –
è un’apocalisse con figure
michelangiolesche, botticelliane.
Le primavere botticelliane –
che sembra lei quella chiamata Flora –
potessi almeno rivederla ancora
al plenilunio, tra le ipecacuane.
Ma se la rivedessi, che direi?
Ma se la rivedessi, che direi?
È una domanda che mi faccio indarno
mentre attraverso i ponti sopra l’Arno
pieni di sampietrini e di cammei
d’onice incisa come Dio comanda.
Resto indecisa – come Dio comanda –
tra vivere e morire o continuare
a leggere e ripetere e amare
le mie abitudini di laureanda
in Letteratura contemporanea.
Ma Marta non mi è più contemporanea –
ormai declina a un lontano passato
la rondine il futuro trapassato –
curiosa ancora ma già estranea
come galassia in allontanamento.
Di quel tuo passo in allontanamento
non mi dimentico le calzature
Vans, e che va di moda la texture
sulle Dottor Martins – e non commento
il tuo seguire la moda e la morte.
Marta che muore della nostra morte
come una martire preraffaellita
e che mi disse – Tra di noi è finita –
usandomi una voce aspra e forte
quasi fosse una voce buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta
a queste vie simmetriche e deserte
rimettere le rime che ci ha inferte
la nostra ingiusta vita incombusta.
Pur Iulio suona ancora di lontano…
Marta non m’ama ed io non pure l’amo.