Project Description

MADRE MIA di Gabriela Mistral

Mia madre era piccola
come la menta o l’erba;
gettava a malapena un’ombra
sulle cose, a malapena,
e la terra la amava
perché la sentiva leggera
e perché le sorrideva
nella gioia e nel dolore.
I bambini l’amavano,
e i vecchi e l’erba;
e la luce che ama la grazia
e la cerca e la corteggia.
A causa di lei sarà
questo amare ciò che non sorge,
ciò che cammina senza mormorare
e parla in silenzio:
l’erba a mezzadria
e lo spirito dell’acqua.
A chi lo dico
dalla terra straniera?
Ai mattutini lo dico
perché possano assomigliare ad essa:
e nel mio percorso senza fine
lo dico alla terra.
E quando viene e viene
una voce che canta lontano
la seguo follemente
e cammino senza trovarla.
Perché l’hanno portata così lontano
lontano da non poter essere raggiunta?
E se è sempre venuta da me
perché non risponde e non scende?
Chi porta la sua forma ora
per andare incontro a lei?
Cammina così lontano che
la sua voce acuta non può arrivare.
I miei giorni li affretto
come chi sente un richiamo.