Project Description
LUNA, MESTRUI, MAREE di Franca Alaimo
da FIL ROUGE
Fu allora che mi disse vergognosa
La madre, guardandomi sottecchi,
Essere donna è un’antica colpa
Che si sconta con questo segreto ruscellare
Che si spande tra le sponde delle cosce,
Sangue di morte che monta e scema,
Come le maree e la faccia della femmina lunare.
Ma io mi portavo addosso con fierezza
Quel tiepido di cellule sfaldate
Come un uscire dal grembo di me stessa
A piccoli singulti umidi e rossi,
E quella giovane rosa che aspettava
Dentro gli aromi del suo orto concluso.
Mi piaceva perfino guardandomi allo specchio
Toccare il cerchio scuro delle occhiaie.
E poi mi fiutavo, sì, mi fiutavo,
Come una selvatica bestiola già ferita
Che finalmente sa qual è l’odore
Che così tanto inebria il cacciatore.