Project Description

L’UCCELLETTO IN CHIESA di Natale Polci

Era d’agosto e un povero uccelletto

ferito dai pallini di un moschetto

andò a posarsi con un’ala offesa

sulla finestra aperta di una chiesa.

 

Dalle tendine del confessionale

il parroco intravide l’animale,

ma, pressato da molti peccatori

che volevan pentirsi degli errori,

richiuse le tendine immantinente

e si rimise a confessar la gente.

 

Mentre in ginocchio oppur stando a sedere

ogni fedele diceva le preghiere

una donna, notato l’uccelletto,

lo pose al caldo mettendolo nel petto.

 

A un tratto un improvviso cinguettìo

ruppe il silenzio nel tempio di Dio.

Rise qualcuno e il prete, a quel rumore,

il ruolo abbandonò di confessore,

s’arrampicò sul pulpito veloce

e di lassù gridò ad altra voce:

“Fratelli, chi ha l’uccello, per favore,

esca fuori dal tempio del Signore”.

 

I maschi, un po’ stupiti a tal parole,

lesti si accinsero ad alzar le suole,

ma il prete a quell’errore madornale

“Fermi!” – gridò – “mi sono espresso male,

rientrate tutti e statemi a sentire:

solo chi ha preso l’uccello deve uscire”.

 

A testa bassa e la corona in mano

cento donne s’alzarono pian piano,

ma mentre s’affrettavan di buon ora

il prete le gridò “Ho sbagliato ancora,

rientrate tutte quante figlie amate,

ch’io non volevo dire quel che pensate”.

 

E riprese: “Già dissi e torno a dire,

solo chi ha preso l’uccello deve uscire,

ma mi rivolgo a voce chiara e estesa

solo a chi ha preso l’uccello in chiesa”.

 

A tal parole, nello stesso istante,

le monache si alzaron tutte quante,

quindi, col viso pieno di rossore,

lasciarono la casa del Signore.

 

“Santa Vergine!” – esclamò il buon prete – 

“Sorelle, su rientrate, state quiete,

perché voglio concluder, sissignori,

la serie degli equivoci e di errori,

perciò, senza rumore, piano piano,

esca soltanto chi ha l’uccello in mano”.

 

Una fanciulla che col fidanzato

era nascosta in un angolo appartato

dentro una cappella laterale,

poco mancò che si sentisse male,

quindi gli sussurrò col viso smorto:

“Te lo dicevo, hai visto, se n’è accorto!”.